“Si cerca di mettere a tacere chi ha il coraggio di denunciare non solo ciò che sta accadendo a Gaza e in Cisgiordania, ma anche l’inaccettabile silenzio di una comunità internazionale colpevolmente inerte”. Con questa dichiarazione, Giorgia Sanguinetti, segretaria CGIL Milano, commenta le annunciate sanzioni degli Stati Uniti nei confronti di Francesca Albanese, ribadendo il valore dell’impegno a difesa dei diritti umani, anche quando farlo significa rompere il silenzio collettivo.
Queste parole arrivano nel contesto di una crescente pressione verso chi osa mettere in luce violazioni internazionali. Sanguinetti ha sottolineato che attacchi alla testimonianza e alla denuncia – nazionale o internazionale – vanno considerati attacchi all’essenza stessa del diritto internazionale.
Proprio presso il Salone Di Vittorio della Camera del Lavoro di Milano (Corso di Porta Vittoria 43), il 26 maggio scorso Francesca Albanese, Relatrice Speciale dell’ONU sui Territori Palestinesi Occupati, ha presentato il suo recente libro “Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite della Palestina”, pubblicato da Rizzoli nel 2025
Nel suo volume, Albanese raccoglie testimonianze e analisi della tragedia palestinese, offrendo al pubblico strumenti per comprendere e restituire voce a chi soffre sotto l’occupazione. Un messaggio che riecheggia potente nel contesto milanese e nazionale.
Un impegno solidale, un monito alla comunità internazionale
Sanguinetti ha anche evidenziato come l’iniziativa promossa dalla Camera del Lavoro rappresenti un segnale concreto del ruolo civile e solidale delle organizzazioni sindacali: “Accogliere una voce scomoda come quella di Albanese è un atto di responsabilità – ha dichiarato –. Significa difendere il diritto fondamentale di chi denuncia, anche quando la comunità internazionale sembra voltarsi dall’altra parte”.
CGIL Milano conferma la propria linea: sostenere chi denuncia crimini, mobilitare l’opinione pubblica, richiamare l’Italia e l’Europa alle proprie responsabilità sul piano internazionale.