mercoledì, 3 Settembre 2025

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Fermiamo la barbarie

La CGIL esprime pieno sostegno all’iniziativa umanitaria e nonviolenta promossa dalla Global Sumud Flotilla, la più grande flotta civile della storia, ideata per rompere l’embargo e l’isolamento a cui è sottoposta la popolazione di Gaza, consegnando aiuti di prima necessità e aprendo corridoi di solidarietà.

L’iniziativa, nata nel luglio 2025, ha già mobilitato oltre 50 imbarcazioni provenienti da diversi porti del Mediterraneo — tra cui Genova, Barcellona e Tunisi — con partenze avvenute tra il 30 agosto e il 4 settembre. Attivisti, operatori umanitari, medici e personalità pubbliche da 44 paesi si sono uniti a questo progetto, dando vita a un’azione concreta contro la violazione del diritto umanitario in corso nella Striscia di Gaza.

Nei giorni scorsi, la CGIL ha denunciato l’ulteriore escalation militare e umanitaria in atto, con lo sfollamento forzato della popolazione in campi insicuri, la distruzione di infrastrutture civili, l’uso della fame come arma di guerra e l’avanzamento del progetto di colonizzazione E1 che mina i due stati per due popoli. Unite al sindacato mondiale e alla Confederazione europea dei sindacati (CES), chiediamo la cessazione dei flussi di armi, un immediato cessate il fuoco, aiuti umanitari illimitati, il rilascio degli ostaggi, il riconoscimento dello stato palestinese, la fine dell’occupazione e la messa al bando del commercio con insediamenti illegali.

La CGIL continua inoltre nella sua raccolta di solidarietà: dopo aver già inviato due container di beni essenziali a Gaza, finanziato pacchi familiari di verdure prodotti da associazioni di donne palestinesi e distribuiti nel campo profughi Al Amal Al Taawony, si prepara a predisporre ulteriori pacchi famiglia e pasti caldi per circa 1.000 nuclei familiari, grazie alla collaborazione con l’Associazione delle ONG Italiane e il CISS di Palermo.

Sabato 6 settembre si terrà una mobilitazione nazionale, con manifestazioni in tutte le piazze. A Milano si terrà un presidio in piazza Santo Stefano, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, con un appello collettivo: fermare la barbarie in corso, sostenere la pace, la giustizia e il rispetto del diritto internazionale, e chiedere al Governo italiano di schierarsi apertamente a favore di tutto ciò.

Invitiamo lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, studenti e studentesse, il mondo associativo, artisti, intellettuali e giornalisti a unirsi in piazza a questa prima mobilitazione nazionale per dire con forza che non restiamo in silenzio.