“Nell’area metropolitana di Milano 850.000 persone hanno detto con chiarezza che quelle 5 leggi sono da abrogare. Sono persone che, come stiamo verificando dagli approfondimenti in corso, in molti casi alle europee non erano andate a votare. Moltissimi anche gli studenti fuori sede che hanno votato. Questo referendum, quindi, è stato vissuto da tanti come una vera possibilità di cambiamento. Da qui ripartiamo, perché la nostra mobilitazione non si ferma”. Questo il primo commento a caldo, a urne chiuse, di Luca Stanzione, segretario generale Cgil Milano.
“Non abbiamo raggiunto il quorum ed era un obiettivo, perché pensiamo che quelle leggi inquinino il mercato del lavoro. Certo, l’area metropolitana milanese – come le altre grandi aree urbane – ha dato una risposta positiva, con una propensione al voto significativa”.
“Come organizzazione – prosegue il leader sindacale – nell’area metropolitana milanese contiamo circa 200.000 iscritti. Insieme ai comitati, ai partiti, alle associazioni, abbiamo ricevuto una delega da 850.000 persone. Proporrò a partiti e associazioni di continuare questo cammino insieme”.
“Io credo che questa idea diversa di Paese possa innervare una Milano che guarda al lavoro, come ha sempre fatto. Un lavoro che va valorizzato, non svalorizzato. Un lavoro che va tutelato, protetto dalla tanta speculazione che purtroppo vediamo. Un lavoro che va re-immaginato, per il futuro”.