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Sciopero generale in Poste Italiane: il 3 giugno presidio in Piazza Affari

“Basta promesse vane. Salario e diritti in Poste Italiane”: è con questo slogan che Slc Cgil e Uilposte proclamano lo sciopero generale nazionale del personale di Poste Italiane S.p.A., in programma per martedì 3 giugno 2025. A Milano, per la Macro Area Nord Est, l’appuntamento è dalle 10.00 alle 14.00 in Piazza Affari, davanti alla sede della Borsa.

La mobilitazione nasce dalla rottura dei rapporti sindacali con l’azienda, che da mesi ha di fatto estromesso Slc Cgil e Uilposte dai tavoli di trattativa, una condizione mai verificatasi prima nella storia delle relazioni industriali in Poste Italiane.

“Siamo convinti – dichiarano Slc Cgil Lombardia e UIL Poste – che la più grande azienda del Paese abbia il dovere di garantire sempre democrazia e pluralismo, in qualsiasi circostanza. Oggi, invece, assistiamo al tentativo sistematico di cancellare il dissenso e mortificare il confronto.”

I numeri dietro lo sciopero

Sotto la guida dell’attuale amministratore delegato, i numeri raccontano una realtà diversa da quella spesso proposta dai canali ufficiali:

  • Gli utili netti dell’azienda sono più che triplicati: da 620 milioni nel 2016 a 2 miliardi nel 2024.

  • Di questi, 1,4 miliardi sono stati distribuiti agli azionisti, a fronte di salari fermi per chi lavora.

  • Nello stesso periodo, l’organico stabile è calato da 132.525 a 109.510 persone, mentre i precari sono più che raddoppiati, arrivando a oltre 10.000.

  • Il costo medio per dipendente è cresciuto di appena lo 0,65% in otto anni.

Un dato ancora più allarmante riguarda la sicurezza: nel solo 2024 si sono verificati 5.954 infortuni, con tre decessi. Dal 2017, i morti sul lavoro nel gruppo sono 68.

Lo sciopero si inserisce in una fase di trasformazioni strutturali in cui le lavoratrici e i lavoratori postali subiscono quotidianamente le conseguenze di scelte aziendali sbagliate e unilaterali. Alla protesta si accompagna un elenco di richieste chiare, che saranno al centro del presidio milanese:

  • No ai tagli di organico previsti dal piano di riorganizzazione, che compromettono la qualità del lavoro e dei servizi;

  • No alla distribuzione sproporzionata dei dividendi agli azionisti a scapito dei lavoratori;

  • No alla vendita delle quote azionarie di Poste da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze;

  • Sì a maggiori investimenti per la sicurezza nei luoghi di lavoro, sia per il personale diretto che per i lavoratori degli appalti;

  • Sì a interventi concreti su stabilizzazioni, trasformazioni e mobilità del personale.

Lo sciopero nazionale e il presidio a Milano vogliono riportare al centro dell’attenzione il valore del lavoro e della dignità sindacale all’interno di Poste Italiane.

“Alla ragione dei numeri, preferiamo i numeri della ragione” è lo slogan che accompagnerà la giornata di mobilitazione.