Luca Stanzione, segretario generale della Cgil Milano, è intervenuto sulle pagine di Repubblica Milano per commentare l’attuale dibattito sulla città, dopo le inchieste giudiziarie che hanno acceso i riflettori su scelte urbanistiche e interessi privati. “Milano – afferma Stanzione – è stata oggetto dell’interesse speculativo in diversi settori. Una speculazione che ha creato ricchezza, ma anche diseguaglianze, fratture sociali, marginalità”.
Secondo Stanzione, è necessario aprire una “fase nuova”, che rompa con l’idea di città come piattaforma di attrazione per la finanza e l’impresa immobiliare, dove “oggi c’è chi pensa di poter fare profitto privatizzando anche lo skyline”.
Il modello Milano è arrivato al capolinea?
“Milano non è riuscita a trattenere sul territorio una parte delle ricchezze generate – sottolinea Stanzione – e questi processi non sono stati redistribuiti né governati per restituire equità al mercato del lavoro e ai territori”. Il modello di sviluppo adottato negli ultimi anni, segnato da grandi operazioni immobiliari e cambiamenti del voto delle élite urbane, ha prodotto “più ingiustizia”.
Per la Cgil, il rischio concreto è che a pagare i costi delle storture siano ancora una volta i lavoratori e le lavoratrici, a partire da quelli dei settori coinvolti nella transizione urbana, come l’edilizia e i servizi.
Le proposte della Cgil: casa, welfare, diritti
Stanzione richiama l’urgenza di rimettere al centro la politica per la casa e il diritto all’abitare. Il “Piano casa” annunciato dal Comune rischia di esaurirsi in 10 mila alloggi e di non affrontare davvero l’aumento del costo della vita per chi vive e lavora a Milano. Servono invece:
- un fondo di garanzia pubblica per agevolare l’accesso al credito,
- un calmiere per i prezzi degli affitti,
- nuovi strumenti pubblici per la realizzazione di alloggi.
In parallelo, Cgil e Fondazione Welfare Ambrosiano hanno avviato un lavoro per rispondere concretamente ai bisogni delle persone: “Bisogna tutelare chi si è visto colpire dall’inflazione e chi quotidianamente fa parte dei servizi pubblici essenziali”.
Il ruolo del governo e dell’Europa
“Bisogna guardare a Milano come a una leva del cambiamento di cui ha bisogno il Paese”, prosegue Stanzione. Occorre una legislazione nazionale che:
- contrasti gli interessi speculativi,
- tassi le piattaforme digitali,
- regoli il turismo, oggi sempre più estrattivo e senza diritti.
L’appello è chiaro: Milano deve smettere di essere la città vetrina e tornare a essere una città di lavoro, diritti, servizi pubblici e coesione sociale.
“Serve un confronto con la nuova Giunta”
In attesa che Palazzo Marino nomini il nuovo assessore all’Urbanistica, la Cgil auspica un confronto immediato. “Serve – conclude Stanzione – la volontà di mettere al centro le persone che fanno vivere questa città ogni giorno”.