Ospite della Cgil milanese e dell’Anpi per presentare il suo nuovo libro, “M. La fine e il principio”, Antonio Scurati ha preso posizione sui referendum dell’8 e 9 giugno.
“Vorrei invitare tutti i democratici, siano essi di sinistra, di centro o anche di destra, anche quelli che sono contrari ai referendum: votate, votate no, se volete”.
Per lo scrittore “invitare all’astensione un gesto antidemocratico”, riferendosi alle dichiarazioni di queste ore delle più alte cariche dello Stato.
“Andare a votare è invece un gesto democratico. Tutte le forze democratiche, comunque la pensino e ovunque si collochino. La democrazia va custodita, va custodita anche con questi gesti”.
“Io voto sì, perché l’Italia è un paese, dice la Costituzione, fondata sul lavoro. Beh, purtroppo l’Italia è un paese che sfrutta il lavoro, anche il lavoro legale. Gli stipendi sono bassissimi, le garanzie sono sempre meno, anche dei lavoratori legali, figuriamoci di quelli illegali. Io vivo in una città, Milano, dove continua a fluire una forte ricchezza. Siamo ormai completamente sganciata dal lavoro in questa città. Chi, come i miei amici, non ha avuto l’avventura di scrivere libri di successo e hanno due figli, non riescono a vivere. Bisogna riportare al centro il lavoro, la sua dignità e tutti i diritti che stanno attorno. Credo che sia una cosa che interessi tutti i lavoratori, a prescindere dalle idee politiche. Andate a votare, votate sì”.