Freudenberg, multinazionale tedesca, leader nella produzione di filtri per le turbomacchine della grande industria, per mantenere alti i margini di profitto, cesserà di produrre a Rho, Milano, Italia. Per non dover pagare i dazi e mantenere alti i margini di profitto. Si va via verso la Slovacchia e gli Stati Uniti.
“Siamo di fronte al primo caso, sicuramente Lombardo, forse nazionale, in cui una multinazionale in piena attività, sana, con fatturati miliardari, decide di delocalizzare per abbattere i costi dopo l’introduzione dei dazi”. A dirlo Riccardo Piacentini, segretario generale Fillea Cgil Milano. Oggi l’incontro con la dirigenza in Assolombarda è servito solo a confermare la chiusura del sito.
“Mai avuto problemi, di recente è stato anche riconosciuto il premio di produzione. Gli ordini sono a pieno regime”. È affranto Giuseppe Monte, delegato Fillea nella Rsu di Freudenberg. “Siamo sconvolti. Che fine faremo?”.
Giuseppe ha 50 anni. Altri colleghi sono più giovani e “stanno facendo figli”. Qualcun’altro ha davanti 5 anni di lavoro prima della pensione.
Sono 42 i dipendenti dell’azienda. 25 diretti, 15 somministrati e 2 a termine.
“Non si può buttare tutto nella spazzatura”, dice Monte. Ma il futuro è già buio.

