Lo spirito olimpico non contempla il gioco d’azzardo. A dirlo sono i firmatari di un appello che chiede il ritiro di un emendamento alla Legge di Bilancio volto a finanziare il CONI attraverso la lotteria Win For Life.
Oggi in conferenza stampa alla Camera del Lavoro di Milano sono state presentate le ragioni del contrasto all’emendamento.
“Pensare di finanziare le Olimpiadi di Milano-Cortina attraverso un nuovo gioco d’azzardo, mentre gli introiti dal gioco crescono fino a 157 miliardi di euro, è una scelta profondamente contraddittoria”. Lo ha sostenuto il segretario generale Cgil Milano Luca Stanzione. “Lo sport dovrebbe promuovere riscatto, solidarietà e inclusione, non sfruttare le fragilità delle persone. Milano, da parte sua, sta facendo molto: con il Comune abbiamo sottoscritto un protocollo che guarda al lavoro, alle lavoratrici e ai lavoratori, un accordo positivo e di valore generale. L’iniziativa del governo e della maggioranza, invece, colpisce e alimenta il gioco d’azzardo, una dipendenza che vediamo ogni giorno nel rapporto con i lavoratori e nei nostri servizi: è una sofferenza reale della società, un elemento strutturale del disagio sociale che va affrontato politicamente. Ribadiamo che con il Comune di Milano abbiamo firmato un ottimo accordo per Milano-Cortina e non vorremmo che l’iniziativa del governo ne deviasse la rotta”.
La senatrice Cristina Tajani ha sottolineato: Il governo ha presentato emendamenti confusi e contraddittori alla manovra: alcuni sono stati ritirati, ma non quello che introduce un nuovo meccanismo di finanziamento legato al gioco d’azzardo. È una scelta grave, che rischia di essere votata nelle prossime ore e che sconfessa anni di lavoro delle reti del terzo settore per ridurre l’offerta di gioco. L’unico strumento efficace contro le dipendenze è infatti la riduzione dell’offerta, non la sua espansione. Usare il richiamo delle Olimpiadi di Milano-Cortina per lanciare un nuovo gioco è contrario allo spirito dello sport. Per questo ho depositato un emendamento soppressivo, sostenuto da tutto il Partito Democratico, e continuiamo a batterci anche per rifinanziare il Fondo nazionale contro il gioco d’azzardo, cancellato dal governo. Serve una mobilitazione ampia per fermare questa deriva”.
Silvio Ziliotto, intervenuto a nome del coordinamento Mettiamoci in Gioco, ha sottolineato: “Uno degli appelli centrali della nostra campagna è quello di restituire libertà di manovra agli enti locali, affinché possano realmente impedire l’apertura di sale da gioco e punti di scommessa davanti alle scuole o in luoghi sensibili. Sul gioco d’azzardo patologico non ci sono più dubbi: è un fenomeno devastante, che crea voragini nel tessuto sociale, già profondamente lacerato da molte altre problematiche. Colpisce ormai fasce di popolazione che fino a pochi anni fa sarebbero state impensabili: ragazzi e giovanissimi, pensionati, disoccupati, famiglie. Noi che lavoriamo nei territori queste realtà le vediamo e le tocchiamo con mano ogni giorno”.
Rossella Sacco, portavoce Forum Terzo Settore: “È importante chiarire sempre questa distinzione: il gioco, in sé, è uno strumento di costruzione della fraternità, della comunità, della solidarietà, della condivisione e della partecipazione; il gioco d’azzardo, invece, produce isolamento, porta le persone a scivolare nell’estrema povertà e rende sempre più difficile anche solo provare a risollevarsi. Un’azione come quella proposta va in aperto contrasto con il lavoro portato avanti per anni dalla società civile nei territori”.
Alla conferenza stampa erano presenti molti esponenti istituzionali, tra cui l’assessore Lamberto Bertolè, i consiglieri Alessandro Giungi e Natascia Tosoni e le associazioni che fanno parte del coordinamento Mettiamoci in gioco.

