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Imbrattati i manifesti del referendum a Cassina De’ Pecchi: un attacco alla democrazia

Il coordinamento referendario milanese invita tutte e tutti a votare l’8 e il 9 giugno

Milano, 3 giugno 2025 – Nelle scorse ore, a Cassina de’ Pecchi, alcuni manifesti che promuovevano la partecipazione al referendum del 2025 sono stati imbrattati con simboli nazisti.

La Cgil Milano e tutto il Coordinamento referendario milanese condanna con forza questo episodio, che si inserisce in un clima sempre più ostile verso chi promuove la partecipazione popolare, il dibattito pubblico e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Colpire i simboli della democrazia, come l’invito al voto, significa tentare di zittire una parte del Paese che chiede più giustizia, più sicurezza e meno precarietà.

Esprimiamo anche piena solidarietà alla CGIL di Roma e Lazio, che nella notte della Festa della Repubblica è stata oggetto di un’ennesima e vergognosa provocazione. Un’organizzazione neofascista ha appeso uno striscione contro la partecipazione ai referendum proprio davanti alla sede sindacale, alimentando un clima di intimidazione e odio. Un gesto ancora più grave perché arriva dopo le parole irresponsabili di alcuni rappresentanti istituzionali, tra cui — da ultima — la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Mai come oggi, di fronte a tentativi di silenziare le voci del mondo del lavoro, è importante ribadire il valore del voto come strumento di libertà e di cambiamento. I referendum del prossimo fine settimana toccano temi centrali per milioni di lavoratrici e lavoratori: dalla sicurezza sul lavoro al contrasto della precarietà.

Per questo invitiamo tutte e tutti a reagire con determinazione: andare a votare è il modo più forte e più civile per rispondere a chi vuole mettere a tacere le nostre istanze.

🆕 AGGIORNAMENTO – 4 giugno 2025

Dopo l’episodio di vandalismo denunciato ieri, questa mattina, mercoledì 4 giugno – a seguito dell’incontro tra il comitato referendario e il Comune di Cassina de’ Pecchi – i simboli neofascisti comparsi sui manifesti del referendum sono stati coperti con nuovi manifesti firmati CGIL e coordinamento referendario, che denunciano quanto accaduto.

Un gesto simbolico e collettivo per ribadire che la democrazia non si imbratta, si difende.
L’8 e il 9 giugno, ancora più convintamente: 5Sì per i diritti, contro ogni intimidazione.