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Uffici Vertenze, recuperati 10 milioni di crediti per i lavoratori

Nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 17 Dicembre 2025, gli Uffici Vertenze della CGIL Milano hanno registrato 5621 pratiche avviate, confermando un volume di attività molto elevato e un ruolo centrale di tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori nel territorio metropolitano. Nel corso dell’anno, grazie all’attività di vertenza e assistenza, sono stati inoltre recuperati complessivamente 10 milioni di euro di crediti a favore di lavoratrici e lavoratori milanesi.

Il dato complessivo restituisce l’immagine di un mercato del lavoro segnato da diffuse irregolarità, precarietà contrattuale e crescenti difficoltà economiche delle imprese, che si traducono in violazioni sistematiche dei diritti fondamentali.

Le pratiche di recupero crediti rappresentano una delle aree più critiche, con 1771 pratiche aperte, pari a circa un terzo del totale. In particolare, emergono:

  • 1213 casi di mancati pagamenti, soprattutto di retribuzioni, ferie, permessi e TFR;
  • 558 vertenze per differenze retributive, legate in larga parte a competenze non riconosciute o corrisposte in modo errato.

Questi dati confermano come, anche nel 2025, il salario e il rispetto delle spettanze economiche restino una delle principali emergenze per chi lavora.

Licenziamenti e violazioni contrattuali: un fenomeno strutturale

Le violazioni contrattuali contano 1302 pratiche aperte. All’interno di questo gruppo, il dato più rilevante riguarda i licenziamenti, con 565 nuove pratiche, che includono impugnazioni per motivi economici, disciplinari, licenziamenti orali, in periodo di prova, di malattia o maternità.

Accanto ai licenziamenti, si segnalano:

  • numerosi casi di errato inquadramento e demansionamento;
  • impugnazioni di contratti a termine, di apprendistato e di appalto;
  • richieste di riconoscimento del danno, in particolare per violazioni prolungate dei diritti o per contenziosi di lunga durata.

Si tratta di elementi che descrivono un quadro di fragilità contrattuale diffusa e uso distorto delle forme di lavoro, a danno soprattutto dei lavoratori più esposti.

Crisi d’impresa e procedure concorsuali

Le procedure concorsuali restano un ambito di forte impatto sociale: 460 pratiche aperte e 618 chiuse nel periodo considerato. La netta prevalenza di liquidazioni giudiziali e fallimenti evidenzia come le crisi aziendali continuino a scaricarsi direttamente su lavoratrici e lavoratori, con il rischio concreto di perdita di reddito e tutele.

Le pratiche aperte riguardano 3440 uomini e 2181 donne, un dato che riflette sia la composizione del mercato del lavoro sia una persistente asimmetria nell’accesso e nell’esposizione ai contenziosi lavorativi.

Dal punto di vista delle categorie sindacali, il numero più elevato di pratiche proviene dal terziario e dai servizi.

“Il recupero di 10.000.000 euro di crediti a favore di lavoratrici e lavoratori milanesi è un segno tangibile della funzione di tutela, giustizia sociale e difesa dei diritti svolta quotidianamente dagli Uffici Vertenze della CGIL Milano”. Lo sottolineano Elena Bettoni e Erica Nitro, responsabili Uvl e Upc della Cgil milanese.

“I dati complessivi restituiscono l’immagine di un mercato del lavoro segnato da irregolarità diffuse, a partire dal mancato pagamento delle retribuzioni, e da una precarietà contrattuale strutturale, che si manifesta nei numerosi licenziamenti e nelle violazioni dei contratti.

Accanto a questo, emerge con forza il crescente bisogno di consulenza, orientamento e accompagnamento, segnale di un sistema lavorativo sempre più fragile e complesso. Le crisi d’impresa e le procedure concorsualicontinuano inoltre a produrre effetti sociali pesanti, scaricando i costi delle difficoltà aziendali su chi lavora.

In questo contesto, l’attività degli Uffici Vertenze rappresenta un presidio fondamentale di legalità e protezione del lavoro, capace di tradurre la tutela sindacale in risultati concreti e diritti esigibili».